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Verso una standardizzazione della profilassi post-esposizione anti-HIV per gli operatori sanitari in Europa
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Citation style for this article: . Verso una standardizzazione della profilassi post-esposizione anti-HIV per gli operatori sanitari in Europa. Euro Surveill. 2004;9(6):pii=470. https://doi.org/10.2807/esm.09.06.00470-it
Abstract
La profilassi antiretrovirale dopo esposizione occupazionale (PPE) ad HIV negli operatori sanitari è ampiamente utilizzata in Europa ma non in modo uniforme. Un gruppo di esperti, in un progetto finanziato dalla Commissione Europea, ha formulato un insieme di raccomandazioni. Quando sulla base delle caratteristiche dell'esposizione sia stata posta l'indicazione all'inizio della PPE, questa dovrebbe essere iniziata il più presto possibile; l'inizio dopo le 72 ore è sconsigliato. La PPE dovrebbe essere iniziata di routine utilizzando una qualsiasi combinazione di tre antiretrovirali approvata per il trattamento dei pazienti con infezione da HIV; un regime a due classi è preferibile. Per la scelta dei farmaci da combinare, dovrebbe essere indagata la storia farmacologica del paziente fonte. Counselling, supporto psicologico, test per HIV e una valutazione clinica devono essere effettuati a tempo zero, a 6-8 settimane, e almeno 6 mesi dopo l'esposizione. Dovrebbe essere considerato un monitoraggio aggiuntivo clinico e di laboratorio a 1 e 2 settimane, in quanto l'aderenza al regime terapeutico e la sua tollerabilità possono evidenziare reazioni avverse e potenziali tossicità. L'esecuzione routinaria di test di resistenza geno/fenotipica nella fonte e di test per la rilevazione diretta di HIV nell'operatore sanitario è sconsigliata.
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